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No al mal di schiena !  Un carrellino per lavorare sotto il plastico.

Lavorare sotto il plastico non è confortevole !

Per ovviare a questo problema si e' pensato alle tecniche piu' diverse,
come, ad esempio, costruire plastici ispezionabili dal basso attraverso botole
(un pò come le fosse di ispezione per le loco vere) o dove questo non
fosse possibile, si e' pensato al sollevamento del plastico, oppure ad
ispezioni dall'alto mediante impalcature a sbalzo e botole apribili ovunque
tramite pezzi rimovibili.

Qualcuno ha pensato che produrre un plastico modulare (o almeno a pezzi)
liberasse dal vincolo di dover lavorare accovacciati sotto il plastico; purtroppo
anche quest'ultima tecnica allevia le fatiche del modellista nella fase
di prima costruzione, ma quando poi si e' montato il plastico, e si arriva
alla fase di manutenzione, prima o poi si deve fare i conti con la manutenzione
per cui si finisce come sempre a dover lavorare sotto il plastico.

E qui nasce la scomodità della posizione, se non addirittura un possibile
insorgere del fatidico mal di schiena!

Per ovviare a questo rischio, viene qui presentato un carrellino particolare
che risponde alla duplice esigenza  di mettere in condizioni chiunque di lavorare
piu' agevolmente e quindi piu' a lungo e di non far correre il rischio di innescare
il terribile ed insopportabile mal di schiena.

Quello che viene consigliato come punto di partenza e' uno di quei portavasi
che vendono nei supermercati: quello illustrato nelle foto e' molto semplice
e poco costoso in quanto costruito in legno ed e' dotato di 4 ruote
girevoli.

Bisogna poi procurarsi a parte un poggiaschiena: qui e' stato
preso un pezzo recuperato da una sedia di ufficio, di quelle ergonomiche
che si usano ora.

Il poggiaschiena in questione era sorretto da un'asta in acciaio ad L
che si prestava proprio per l'occasione.

Assembliamo i due pezzi: nel nostro caso si e' pensato di aggiungere un'asse di legno,
più lunga della larghezza del carrello di quel tanto che consentisse di fissarvi sopra
l'asse del poggiaschiena.

 

 
   
posizioni estreme del poggiaschiena
 
   
asse piuttosto robusta di rinforzo
 
   
viti a testa piatta od annegate nel legno
 
Foto d'insieme

Tutte le operazioni descritte sono intuitive, ma per la costruzione di un carrello
veramente solido e' bene attenersi alle seguenti raccomandazioni:

- il portavasi e' costruito per sorreggere il peso di un vaso; una persona
pesa molto di piu'; pertanto quando si aggiunge l'asse trasversale,
abbondare con le dimensioni dello stesso, in modo da irrobustire il tutto,
il piu' possibile.

- usare delle viti con teste contenute o comunque annegare le stesse nel
legno.

- le quattro ruote in dotazione in genere sono deboli; aggiungerne almeno
una quinta, ma se si e' di corporatura robusta, e' meglio aggiungere almeno
due ruote da piazzare in corrispondenza, una alla base del poggiatesta (vedi
foto) e l'altra per esempio all'incrocio tra asse aggiunta e inizio del
carrello: questo perche' mentre lavorate sdraiati sul carrellino gli sforzi
maggiori si scaricano proprio su questa parte del carrello che pertanto va
rinforzato il piu' possibile.

Nel posizionare le ruote aggiuntive ricordarsi di usare qualche rondella
in modo che le nuove ruote abbiano lo stesso piano di appoggio delle altre:
si avra' un appoggio iperstatico, che non darà problemi se sara' usato su
pavimenti piani e senza irregolarita'.

Quello che otterrete sara' un carrellino ergonomico, che e' molto adatto ad
un uso casalingo, ma per le dimensioni contenute, sia per il peso contenuto
(è fatto in legno) puo' essere portato con se agevolmente quando si collabora
in un Gruppo di Modellisti.

Per finire, l'aggiunta di un cuscino sopra il ripiano non puo' che renderne
piu' gradevole l'uso.  i.S.S
 

 

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