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Uso degli attrezzi per fermodellismo -XII
                                                                                                                                                                   N. 84 Gennaio 76

 

Dopo le operazioni precedentemente descritte, la mascherina avrà assunto l'aspetto che appare nella figura
che segue:

Composizione della ruota

I pezzi necessari, tutti in ottone, sono illustrati nella fig. 30, e sono:

a) anello esterno, che costituirà il cerchione;
b) mozzo;
c) corpo del bottone di manovella.

L'anello va disposto sulla mascherina col Ø 19,9 attorno alla zona con Ø 19,8; il mozzo va collocato nel foro centrale col Ø 5,4 all'interno; il corpo del bottone di manovella va posto accanto al mozzo, eventualmente dopo un colpo di lima se risultasse troppo forzato.

Le razze si ricavano da pezzetti di carta di Spagna spessore 0,15 tagliati a misura, piegati in due e infilati nelle scanalature: la piegatura va disposta verso l'interno e simulerà ottImamente, a ruota finita, la sagomatura tondeggiante delle razze.

Curare che le estremità delle razze appoggino a fondo nei rispettivi alloggiamenti, toccando da un lato
il mozzo e dall'altro il cerchione.

Ultimata la composizione, un po' di pasta per saldatura sulle parti da unire e poi l'insieme, tenuto con pinza
o altro mezzo opportuno per il codolo Ø 10, sulla fiamma del gas. Quando la pasta comincerà a friggere, appoggiato il filo di stagno sul mozzo, vedremo il metallo fuso correre a riempire gli interstizi fra le parti da unire; poi lo appoggeremo in vari punti della periferia per la saldatura delle razze al cerchione.



E' bene abbondare con lo stagno, che dovrà riempire gli spazi fra le parti componenti e la mascherina.

Fare attenzione, però, al surriscaldamento, perché la fiamma del gas è energica.

Compiuta l'operazione e raffreddato il complesso, facendo leva con un piccolo cacciavite fra il cerchione
e il bordo della mascherina, si libera agevolmente la ruota, in quanto com'è noto lo stagno non fa presa
sull'alluminio: e appunto per questo abbiamo usato un tal materiale perla mascherina.

Rimane da sistemare il contrappeso. Ma come a ciò si possa provvedere, preferisco lasciarlo all'iniziativa di ciascuno.

Di norma, una delle ruote di ogni assale va isolata rispetto alla massa per le note esigenze elettriche.
Il metodo d'isolamento più conveniente -a parere di chi scrive -consiste nel realizzare l'isolamento al cerchione.

Per le ruote isolate, l'anello esterno, di cui al punto a), si farà con diametro esterno congruamente minore
(circa 20,5 mm), in modo che, dopo l'operazione di saldatura, si possa tornire con leggera conicità e
su di esso investire, debitamente forzato, un altro anello con diametro esterno di 23 mm, previa interposizione
fra i due di una striscia di pellicola da film fotografico o di altro materiale di caratteristiche equivalenti.

Non volendo ricorrere a tale soluzione, bisogna provvedere all'isolamento, non solo al mozzo, ma anche
al bottone di manovella: il che implica operazioni più laboriose e di esito incerto, in quanto non è facile bloccare come si conviene l'assale entro la bussolina di plastica che si deve introdurre nel mozzo.

Operazioni di finitura

Le operazioni che ancora rimangono sono: la foratura centrale per l'assale, la foratura e la filettatura del foro
per il perno di manovella, la sfacciatura della ruota sui due lati e, infine, la tornitura della fascia di rotolamento con relativo bordino. Il tutto secondo il disegno di fig. 23, con l'avvertenza che in esso mancano le quote del f
oro al mozzo e della filettatura al bottone di manovella. Per il primo si deve decidere in funzione del diametro dell'assale, facendolo minore di un mezzo millimetro: se l'assale, ad esempio, fosse come in fig. 19, il foro
dovrebbe avere diametro di 2 mm. Per il foro filettato, va bene senz'altro l'M 1,4.

Si consiglia di iniziare il lavoro prendendo la ruota grezza nell'autocentrante, facendola sporgere dalle
griffe di circa un mm e con la faccia Interna (si intende ad assale montato) rivolta verso la contropunta; procedere poi alla sfacciatura secondo il disegno e alla foratura centrale.

Passare successivamente alla foratura e alla filettatura del bottone di manovella, operazione per la quale
vale la pena di costruirsi, in un pezzetto di lamiera, una mascherina con due fori, rispettivamente di diametro
2 e 1,1, a distanza reciproca di 4 mm: la foratura del bottone si opera dopo aver fissato la mascherina
sulla ruota, con una spina a vite che attraversi il foro centrale Ø 2 e il corrispondente foro della maschera,
in posizione tale che il foro Ø 1,1 di quella si trovi affacciato al centro del bottone di manovella.

In virtù di tale accorgimento, la distanza fra i due fori (corrispondente al cosiddetto «raggio di manovella»)
sarà identica per tutte le ruote e ci eviterà -o, almeno ridurrà al minimo -la sgradita sorpresa dello impuntamento delle bielle, un grave fastidio rimediabile solo con gran pena all'atto del montaggio. Infatti in questo caso non conta tanto la precIsione della quota, quanto che la quota sia identica in tutte le ruote.

Nella filettatura si abbia molta cura che il maschio entri correttamente nel foro, e non obliquamente, a scanso di altri fastidi.

Le due ultime operazioni -tornitura del cerchione e spianatura delle faccia esterna -richiedono anch'esse particolari accorgimenti, in mancanza dei quali le ruote facilmente presentano il fenomeno dello «sfarfallamento», tanto antiestetico, quanto riprovevole dal punto di vista meccanico, sì da costituire una profonda delusione per il fermodellista esigente.

Lo scrivente, da parte sua, ha conseguito ottimi risultati con il procedimento illustrato nel seguito.
Facendo un passo indietro, anzichè forare a Ø 2 il mozzo di tutte le ruote, si filettano a M 2 le ruote di un lato (tutte quelle isolate o tutte quelle non isolate).

Costruiti gli assali come nella fig. 31 che segue:e avvitate a fondo sulla zona filettata le ruote di cui sopra, si può con tutto agio e grande precisione eseguire la tornitura del cerchione e la finitura della faccia esterna, prendendo il fusto dell'assale nella pinza da 2,5. Attenzione a lavorare leggero, però: la resistenza meccanica delle saldature a stagno è veramente modesta! E lasciare la parte sporgente dell'assale.













Prima di passare alle ruote del lato opposto, si ricordi che nelle locomotive le ruote di un assale sono sfalsate di 90°, cioè di un quarto di giro, l'una rispetto all'altra. Anche qui è necessaria, non tanto l'esattezza dei90'°,
quanto l'esatta concordanza dello sfasamento in tutte le ruote, pena... il solito impuntamento delle bielle. Vale perciò la pena, anche in questo caso, di costruirsi un'apposita attrezzatura, consistente in due strisce di lamiera predisposta come in fig. 32.

I fori grandi hanno diametro 2, quelli piccoli 1,4. Gli interassi I vanno commisurati alla locomotiva per la quale
si sta lavorando: perchè siano identici nelle due piastre, come occorre, basta forarle assieme. Per ottenere identico interasse 4 per tutte le coppie di fori, conviene riutilizzare la piastrina precedentemente usata per la foratura dei bottoni di manovella nelle ruote, ripassando poi i fori Ø 1,1 con la punta da 1,4.

Preparata questa attrezzatura e smontate le ruote filettate dagli assali, si lavora l'estremità non filettata
di questi (quota Ø 2,2 nella fig. 31) con leggerissima conicità, tanto che la ruota si possa imboccare sufficientemente all'estremità.

Poi, riavvitate a fondo le ruote filettate sugli assali (attenzione! ciascuna sul proprio), ad esse si applica la mascherina A con i fori Ø 2 a cavallo delle estremità sporgenti degli assali, fissandola con viti M 1,4 che prendano nel foro filettato del bottone di manovella attraverso i fori Ø 1,4.

Tutte le ruote assumono così il medesimo orientamento.

Imboccate dalla parte opposta le tre altre, con la mascherina B se ne registra l'orientamento e poi si fissano
in modo analogo. In questa esatta posizione queste ruote vanno poi forzate a fondo sull'assale fino alla battuta.

Per rendere più agevole la parte finale del lavoro, che richiede il maggior sforzo, si possono smontare le mascherine non appena si nota che le ruote hanno assunto una posizione sicura. Poi. per condurre a termine
il forzamento, si opera così: autocentrante sulla testa e mandrino PT sulla contropunta dell'UNIMAT,
l'assale viene disposto fra i due con la ruota filettata dalla parte dell'autocentrante e l'estremità sporgente dell'assale fra le griffe, solo accostate e non serrate; portate le griffe del PT, aperte quanto basta, a contatto
del mozzo dell'altra ruota e bloccata la contropunta, se ne gira il volantino spingendo la ruota fino alla
battuta.

Smontata poi la ruota filettata, si completa la lavorazione dell'altra come si è detto in precedenza a proposito della prima.

A questo punto c'era un (continua), ma non ho trovato traccia di nuove puntate nei bollettini successivi: vogliamo continuare noi ? AL

 

 

Dal periodico Bollettino FIMF, per concessione del Consiglio direttivo FIMF
www.fimf.it