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Uso degli attrezzi per fermodellismo -I
 
Grazie alla gentilezza e alla solerzia di un nostro collega modellista sono in grado di presentare questa prima
puntata che non era in mio possesso.

Inoltre, da un paio di Bollettini, l'Ingegner Regazzoli ha cominciato a pubblicare una nuova serie di articoli
basati sulla serie originale e ampiamente ampliati nei contenuti.

Prendo al volo l'occasione per mettere a comune anche questi ultimi, man mano che usciranno
sarà interessante fare dei confronti tecnico/storici a oltre 25 anni di distanza. 
AL

A Brescia. durante lo spoglio delle schede per l"elezione del Consiglio di Amministrazione" ne fu trovata una
che recava, dopo alcuni nomi di eligendi, la seguente scritta: "Un'anima pia che insegni ad usare gli attrezzi necessari al fermodellista : tornio, fresa, lima, saldatore, ecc.) con articoli sul Bollettino, onde incentivare
i Soci all'autocostruzione ?".

Ricordiamo che queste parole, lette dal giovane scrutatore Ascenzo davanti all'assemblea dei Soci,
riscossero numerose approvazioni. Tentiamo. dunque di dare soddisfazione ad un desiderio che pare diffuso,
senza pretendere di raggiungere risultati brillanti, ovviamente. Faremo solo del nostro meglio, confidando che
i soci vorranno esprimerci i loro pareri e le loro critiche, aiutandoci a meglio indirizzare il nostro sforzo.

Della saldatura e dell'uso del saldatore il nostro Bollettino si è già ampiamente occupato in passato. con un qualificato articolo di Paolo Pasini del C.F.B., comparso sui  NN. 57 e 58. È fuor di luogo ripetere, a così breve distanza di tempo, quanto già esaurientemente esposto.

D'altro canto, la lima è forse l'attrezzo più noto ai fermodellisti, pure a quelli alle prime armi; è ben vero che esiste «un"arte anche per l'uso della lima, ma non ci pare il caso di dare in proposito suggerimenti che risulterebbero piuttosto aridi e freddi rimandando alle occasioni che si presenteranno quando verremo ad esemplificazioni concrete di lavorazione.
Partiamo, quindi, dall'uso del tornio. Anziché enunciare una trattazione di carattere generale, quale si potrebbe trovare in un qualsiasi testo di tecnologia meccanica, preferiamo riferirci, per appoggiare meglio le nostre idee,
ad una macchina particolare.

Il tornietto Emco - Unimat

Fra le varie possibilità, abbiamo scelto il tornietto Emco - Unimat, sia perchè assai diffuso fra i modellisti ,
sia perché, pur ridotto alla più semplice espressione, ci pare, per esperienza personale, un'ottima macchinetta,
dalla quale il modellista esperto può ricavare prestazioni decisamente al di là di quanto si potrebbe credere.
E inoltre di costo accessibile, e la ricca dotazione di accessori, che si possono procurare a parte
(od eventualmente costruire con la macchina medesima), lo rende quanto mai versatile.

Può infatti trasformarsi in trapano sensitivo, in fresatrice verticale e in rettificatrice in piano mediante un corredo elementare ed una semplice operazione. Ma non anticipiamo! Ne parleremo ampiamente a suo tempo.

A fine pagina appare la fotografia della macchina. Per poter procedere con cognizione di causa e una certa disinvoltura in seguito, è necessario che ci procuriamo un piccolo bagaglio di nomenclatura tecnica, esaminando accuratamente la figura ed imparando a memoria le didascalie ivi apposte. 
È un piccolo sacrificio indispensabile dopo di chè, potremo passare a qualche avvertenza.

Non compaiono nella figura i seguenti accessori di normale dotazione: brida (morsetto speciale per il trascinamento di pezzi lunghi), platorello menabrida (disco per il trascinamento della brida), due punte fisse, dispositivo di montaggio per mola, colonna verticale per la trasformazione in trapano e in fresatrice.
Appaiono montati il mandrino autocentrante D e la contropunta girevole Z. che non entrano nella normale dotazione e devono essere ordinati a parte.

Il motorino elettrico A è del tipo monofase a collettore. Se non è opportunamente scherrnato
provoca intollerabili disturbi alle ricezioni televisive e radiofoniche.
Il volantino pubblicitaria della Casa costruttrice ne garantisce l'efficace schermatura: ma è consigliabile
verifìcare prima di un eventuale acquisto.

Descrizione della macchina

Per poter lavorare i pezzi meccanici nelle migliori condizioni bisogna stabilire caso per caso - come vedremo in seguito - la velocità opportuna di lavoro. Dipendendo quest'ultima dalle dimensioni del pezzo, dalla durezza del materiale lavorato e dalle caratteristiche dell'utensile, bisognerà ad essa adeguare la velocità di rotazione del pezzo.

Il tomietto è quindi dotato di una trasmissione B con pulegge a "gradini, cinghioli di gomma e rinvio tali da rendere disponibile una numerosa gamma di velocità: precisamente otto velocità comprese fra 365 e 6000 giri/min.
Con un rinvio supplementare, procurabile come accessorio, si può disporre di altre velocità più basse
fino ad un minimo di 155 giri/min. Per variare la velocità, si spostano i cinghioli da una gola all'altra delle pulegge, cosa tutt'altro che difficile da imparare e da eseguire.

La pinola della testa C consta di un robusto cannotto in acciaio temperato, recante nel suo interno
due cuscinetti a sfere che reggono l'alberino. Sull'estremità sinistra di quest'ultimo, sta la puleggia a tre gradini che riceve il moto dalla trasmissione; l'estremità destra termina a vite, come apparirebbe nella fotografia
se non vi fosse montato il mandrino autocentrante D,

Qui si possono avvitare, in luogo del mandrino autocentrante, il platorello menabrida, o il dispositivo per la mola, oppure uno dei numerosi accessori a ciò predisposti, a seconda delle necessità.

Allentando le viti a cava esagonale E, si libera la pinola, che, a mezzo della leva F, può essere spostata avanti o indietro, assieme alla trasmissione e al motore, che con la pinola stessa sono solidali.   Questa possibilità non interessa in genere le operazioni di tornitura, ma l'uso della macchina come trapano o fresatrice.

Sfilando verso l'alto la spina a testa esagonale G ed allentando una vite a corpo conico (situata a sinistra, sotto la pinola, in posizione non visibile nella figura), la testa viene sbloccata e può essere ruotala quanto conviene:
ciò serve per la tornitura conica.

Con H è stato indicato il carrello, che viene fatto scorrere sulle guide K per mezzo della vite longitudinale I,
manovrabile a mano tramite il volantino J. In caso di necessità, il carrello viene bloccato sulle guide con la vite L.

Su di esso sta la slitta trasversale M, la quale, sotto l'azione del volantino V e della relativa vite, può spostarsi sulle guide trasversali O, perpendicolari a quelle longitudinali K. Sulla slitta è montato il portautensili P, fissato alla slitta stessa per mezzo della vite passante Q e di uno zoccolo filettato impegnato nella scanalatura a T rovescio che si vede nel corpo della slitta.

Le due viti sulla sinistra del portautensili servono a bloccare l'utensile per il lavoro nella sua sede.

La lettera R indica il supporto della contropunta. scorrevole sulle guide K: la vite I ne attraversa la base senza impegnarvisi, sicché il supporto può scorrere liberamente sul!e guide ed essere bloccato nella posizione voluta
per mezzo della vite S. Superiormente appaiono il cannotto T, il relativo volantino di manovra U e la vite V per l'eventuale bloccaggio.

La lettera Z indica la contropunta: come già osservato. nella figura appare il tipo di contropunta girevole (con
un cuscinetto a sfere interno). che non fa parte della normale dotazione della macchina. la quale è. invece, provvista di delle punte fisse, del cui si si parlerà a suo tempo.

I termini, che abbiamo successivamente enunciato. rispondono alla comune terminologia in proposito e valgono, evidentemente, anche per grosse macchine. Ci permettiamo di insistere sulla convenienza di acquisire con essi una notevole familiarità.

Due parole. ora, sui dati tecnici essenziali del tornietto. Essi sono :

Distanza tra le punte 175 min.

Altezza delle punte 36 mm.

La "distanza tra le punte" corrisponde alla massima distanza fra punta (montata in luogo dell'autocentrante D) e contropunta, che si ottiene fissando il supporto R nella posizione estrema a destra. Come appare intuitivo, essa definisce la massima lunghezza tornibile: il che equivale a dire che sull'Unimat si possono tornire pezzi fino ad una lunghezza massima di 175 mm.

Per "altezza delle punte" si intende l'altezza sulle guide K dell'asse geometrico congiungente la punta con la contropunta. E' l'altro dato fondamentale del tornio, in quanto determina il massimo diametro tornibile
che risulta il doppio dell'altezza delle punte: nel nostro caso, 72 min.

Un pezzo di diametro maggiore andrebbe. infatti, ad urtare contro le guide K.

Tale valore di 72 mm è, tuttavia, valido solo per pezzi corti, come si vedrà chiaramente in seguito.

I pezzi lunghi devono poter passare anche sopra la slitta trasversale M: poiché l'altezza delle punte
sopra le guide della slitta medesima é di soli 21 mm, il massimo diametro ammissibile per pezzi  lunghi è di 42 mm.
 

A = motore elettrico potenza 90 W M = slitta trasversale
B = trasmissione N = volantino della slitta trasversale
C = pinola della testa  O = giide della slitta trasversale
D = Mandrino autocentrante a tre griffe  P = portautensili
E = viti a cava esagonale della testa  Q = vite per il fissaggio del portautensili
F = leva per spostamento della pino la  R = supporto della contropunta
G = spina a testa esagonale  S = vite per il bloccaggio di R
H = carrello  T = cannotto della contropunta
K = guide longitudinali del carrello  U = volantino per la manovra di T
I = vite di manovra longitudinale  V = vite per il bloccaggio di T
J = volantino della vite longitudinale  Z = contropunta
L = vite di bloccaggio del carrello  


Dal periodico Bollettino FIMF, per concessione del Consiglio direttivo FIMF
www.fimf.it